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Saturday, March 12, 2011

JAPAN APOCALYPSE




Sentimental Journey, Nobuyoshi Araki



Nel lontano 2004 nasce la mia curiosa passione per il Giappone scrivendo la tesi che vede al centro dei discorsi NOBUYOSHI ARAKI.

Il più scioccante dei suoi libri fotografici “Sentimental Journey” accosta fotoracconti o meglio fotodiari dall'estetica tutta personale o forse tutta giapponese, SENZA “FORSE” DIREI ORA.

La storia della moglie malata che viene ritratta fin in letto di morte mi fece riflettere, la tesi dal titolo “Sentimento o Voyeurismo” la dice lunga al riguardo, il docente di estetica mi fece giustamente notare che il termine“voyeurismo” rientra nel concetto di “sentimento”, ciò è vero ma allora intendevo probabilmente per sentimento qualcosa di più strettamente legato alla sfera affettiva e per voyeurismo un “sentimento” necessitato da un qualcosa di più pruriginosamente fisico e molto attinente ai racconti fotografici relativi ad esempio all'erotica vita di Tokyo in “Tokyo Lucky Hole” ed alle altre foto affini.



Per capire questa facilità nel presentare immagini “tabù” per la nostra cultura fortemente cristiana e permeata dal senso di colpa, dovetti leggere ed imparare a conoscere (per quanto possibile) il Giappone, terra di riti e forme (formalità), dove il sapersi comportare in relazione agli altri ed alle altre cose è un' ARTE DELL'EDUCAZIONE E DEL RISPETTO.

Ritenevo dunque che i racconti di Araki fossero un'esternazione dell'altra faccia della medaglia, dell'aspetto se vogliamo dionisiaco delle persone celato dai rituali equilibrati del quotidiano.



Solo ora capisco che invece i racconti di Araki sono l'equilibrata narrazione senza teatralità di una realtà, quella del fotografo. Realtà riportata senza intrinseci giudizi, pura e semplice, NATURALE NARRAZIONE DI UN EVENTO. Banalmente questa modalità narrativa potrebbe sembrare un voler prendere le distanze dall'evento, personalmente non ritengo sia così, si tratta di un RACCONTO DELLA REALTA', di IMMAGINI VERE CHE SI PONGONO DINANZI AGLI OCCHI, il sentimento c'è ma non è vanificato dalla teatralità dell'evento tragico che qui manca.



Oggi, Giappone, nella catastrofe odierna ritrovo questa mancanza di teatrale tragicità che inquadra in giusta misura la verità delle cose facendomi riflettere sul fatto che tale teatralità, insita nel comportamento di certi umani in circostanze difficili come queste, altro non è che un modo per crogiolarsi nella tristezza e nel pietismo, comportamento non utile ad andare avanti, diversamente il popolo giapponese insegna la calma per affrontare al meglio una catastrofe che se fosse accaduta altrove avrebbe avuto una eco tale da assordare per sempre le orecchie dell'intero mondo.



Ora, in una situazione panica come quella del terremoto e dello tsunami, capisco e ritrovo l'atteggiamento non panico di un popolo capace di gestire la situazione nel migliore dei modi, organizzato per affrontare quanto sta accadendo, con un AUTOCONTROLLO ED UN AUTOGOVERNO UNICI come ha ben spiegato anni addietro l'antropologa “Ruth Benedict” in “La spada e il crisantemo”: “Tutti i Giapponesi , infatti, quale che sia la loro classe sociale, usano giudicare se stessi e gli altri basandosi su tutto un certo bagaglio concettuale che si ricollega al loro modo di concepire le tecniche dell'autocontrollo e dell'autodisciplina come un fatto sociale generalizzato.”



la mia riflessione parte proprio da questa citazione rinfrescatami dall'articolo “Quella calma «disumana» del popolo dei manga” testo illuminante pubblicato oggi 12-03-2011 dal Corriere della Sera e scritto da Alessandro G.Gerevini (Professore Associato di Letteratura giapponese, Waseda University, Tokyo).

Nel titolo (e non solo) ritrovo tutto il Giappone letto, studiato, immaginato, ritrovo tutta l'opera apparentemente distaccata ma sentimentale e giocosa di ARAKI , fotografo e artista le cui opere ritraggono storie di vita erotica, di sentimento profondo e di giocosa quotidianità punteggiata da piccoli dinosauri e Godzilla: perchè il gioco è anche adultità.


Michela Di Giorgio
 
http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_12/gerevini_calma_disumana_41b45fbe-4c7c-11e0-8264-fe1c829faf1a_print.html



1 comment:

yr_mum said...

this post show your sensitivity, thanks Michela:now I understand something more about Araki's and Japanese thinking